PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA
Mercoledì scorso, con la imposizione delle ceneri, è iniziata la santa Quaresima, ossia quel cammino penitenziale di preparazione che conduce al grande evento della Pasqua, centro di tutti i misteri della vita terrena di Gesù. La Chiesa ogni anno, a ricordo dei quaranta giorni passati da Gesù nel deserto, invita i fedeli a trascorrere questo tempo liturgico con un forte e intenso impegno di preghiera, di meditazione, di penitenza e di conversione. Disponiamoci fin d’ora a viverlo santamente, nella luce delle Sacre Scritture che ci accompagneranno in questo itinerario spirituale e ci aiuteranno a comprendere il significato profondo del mistero della salvezza e della nostra trasformazione in Cristo.
Il Vangelo di questa domenica presenta Gesù nel deserto dove si era ritirato, condotto dallo Spirito, per prepararsi alla sua missione apostolica, e lì vi trascorre quaranta giorni e quaranta notti nel silenzio più assoluto, nella preghiera più intensa, nel digiuno più rigido, nel distacco più estremo dalle umane realtà. Quale grande esempio ci offre il Signore! Questo deve essere anche per noi il modo di trascorrere la Quaresima. La preghiera, il silenzio interiore, la mortificazione, sono mezzi salutari e indispensabili per un cammino di radicale conversione e di preparazione alla Pasqua. Per tanti cristiani può sembrare un discorso d’altri tempi, e invece è attualissimo. Mai come oggi, infatti, il peccato sta portando disordine e squilibrio nell’uomo, per cui solo un impegno costante di preghiera e di penitenza può ottenerci quella opera di purificazione del cuore, dei pensieri e dei sensi tanto importante per la nostra trasformazione in Cristo. La Quaresima è il tempo favorevole per questa opera.
La pagina odierna del Vangelo riporta un episodio denso di mistero e di preziosi insegnamenti che ci colpisce profondamente: le tentazioni di Gesù. Quale esempio di profonda umiltà ci offre il Salvatore nel sottomettersi alla tentazione e nel permettere al diavolo di provarlo! In tutte e tre le tentazioni riportate dal Vangelo, il demonio mira ad allontanare Gesù dal disegno e dalla Volontà del Padre Celeste: lo incita a scegliere una strada facile e comoda per la sua missione di Messia, ad accettare la strada del potere politico e temporale, e infine quella del successo, del trionfo e degli onori. Ma Gesù respinge con fermezza tutti gli assalti di satana. Il Salvatore è venuto a riparare la disobbedienza di Adamo, a causa della quale “tutti siamo stati costituiti peccatori” (Rm 5,19). Cristo è il nuovo Adamo; infatti, per mezzo della sua obbedienza e morte in croce “tutti saranno costituiti giusti” (ivi).
Gesù, permettendo al diavolo di tentarlo, c’insegna a non meravigliarci se anche noi siamo messi alla prova. Le tentazioni, anche se forti e insistenti, non devono turbarci, né farci cadere nello sconforto. Il Signore le permette per purificarci, per staccarci dalle vanità terrene e per farci umili. Ricordiamoci che Gesù ha vinto il Maligno. Egli è la nostra forza e il nostro sostegno. Quanto coraggio ci infonde il pensiero che il Signore è accanto a noi in ogni tentazione. Non dobbiamo, quindi, aver paura. Tuttavia, sappiamo per esperienza che il nemico infernale è molto potente e che non bastano le sole nostre forze per vincerlo, dobbiamo, perciò, avere una grande confidenza nell’onnipotenza divina. Ed è appunto ciò che ci suggerisce anche Padre Pio da Pietrelcina, uno dei Santi che più hanno sofferto l’accanita lotta di satana con tentazioni e vessazioni diaboliche di ogni genere. Nella sua lunga esperienza, il nostro Santo ci insegna quali sono le armi potentissime per sconfiggere il demonio: “Vigilanza e preghiera e umiltà sono l’armi vincenti per vincere le tentazioni tutte, che non devono andare mai scompagnate da una fiducia illimitata in Dio” (Epistolario II, p. 431).
A conclusione di queste riflessioni, promettiamo di seguire i saggi consigli del Santo cappuccino per vincere le tentazioni: fiducia illimitata nella potenza di Dio, vigilanza nell’evitare le occasioni che ci mettono in pericolo di peccato, umiltà di cuore e tanta preghiera per rafforzare la nostra debolezza. Inoltre, ricorriamo sovente con filiale fiducia alla Vergine Madre di Dio in questo cammino quaresimale, perché ci aiuti a essere forti nelle tentazioni e nella lotta contro il peccato. La preghiera intensa e la mortificazione generosa rafforzino il nostro proposito di fedeltà agli impegni della santa Quaresima per essere pronti a celebrare con fede viva i misteri della nostra salvezza.