SOLENNITA’ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Ogni anno, l’8 dicembre, celebriamo la solennità dell’Immacolata Concezione, in ricordo della proclamazione di questo dogma di fede, di cui questo anno ricorre il centocinquantesimo anniversario. In questa particolare ricorrenza, con cuore riconoscente vogliamo ringraziare il Signore per il grande dono concesso alla Vergine Santissima di essere stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento. Questa dottrina, già prima della proclamazione dogmatica, era universalmente accettata, insegnata e festeggiata dalla Chiesa.
“Tutta bella sei o Maria, la macchia originale non è in Te” : così inizia l’antifona che la Chiesa da secoli innalza alla Vergine Maria. Soltanto a Lei si può tributare questa lode, perché solo Lei è stata immacolata da sempre: immacolata nella sua concezione, immacolata nella sua nascita, immacolata in tutto il tempo della sua esistenza, immacolata nell’eternità. Abbiamo di che rallegrarci e congratularci con la Santissima Vergine: l’unica creatura che non è mai stata, neppure per un solo istante, contraria a Dio. E questa la sua gioia più grande, la prima causa della sua felicità e la degna preparazione alle grazie che ha ricevuto in seguito, in particolare a quella della divina Maternità.
La festa dell’Immacolata Concezione, opportunamente inserita nel cuore dell’Avvento, ci ricorda il ruolo unico e sublime svolto dalla Vergine Maria in preparazione al grande mistero della venuta del Figlio di Dio in mezzo a noi. E’ in vista dell’incarnazione e per realizzare il suo piano di salvezza che Dio preserva la Santissima Vergine dalla legge universale del peccato originale che tocca tutti gli uomini. La prima lettura di oggi, riproponendo alla nostra riflessione l’importante testo del Genesi, ci ricorda la consolante promessa di Dio di inviare, a suo tempo, il Salvatore e la Madre sua Immacolata che sarà l’antitesi di Eva; mentre questa ha trascinato l’umanità nella rovina del peccato e della morte, la Vergine Maria sarà Colei che, preservata dal peccato di Adamo, schiaccerà sempre la testa al serpente infernale e darà inizio a quella lotta perenne contro satana che porterà sulla terra il trionfo finale di Dio e il Regno iniziato dal Figlio suo Gesù.
L’episodio stupendo dell’annunciazione, narrato dal Vangelo di oggi, ci rivela che il privilegio dell’Immacolata Concezione non è soltanto assenza dalla colpa originale, ma ancora più pienezza della Grazia e della santità di Dio. Il saluto dell’arcangelo Gabriele: “Ti saluto, o piena di grazia” (Lc 1,28) esprime, appunto, quella pienezza di amore, di bellezza, di grazia e di santità che Dio ha posto soltanto in Maria, fin dal primo momento del suo immacolato concepimento. Così si esprime, a riguardo, il Concilio Vaticano II: la Vergine Maria fu “adornata fin dal primo istante della sua concezione dagli splendori di una santità tutta singolare” (LG 56). In Lei, dunque, risplende in tutto suo fulgore la potenza della grazia e della santità di Dio. Gesù è il Frutto benedetto non soltanto del suo seno immacolato ma, anzitutto, della sua eccelsa santità; e ciò le ha permesso di diventare, prima ancora del Figlio, segno della nuova umanità, vincitrice del male e del peccato. L’Immacolata, con questo eccelso privilegio, apre così la schiera dei redenti, dando inizio alla storia della salvezza.
Ciò che Dio ha realizzato nell’Immacolata in una pienezza unica e sublime deve compiersi in ogni credente nella misura da Lui stabilita. Perché ciò avvenga, il cristiano deve modellare la sua vita su quella della “Tutta Santa”. In un mondo che diventa ogni giorno più tenebra e peccato e che si allontana sempre più dal cammino che conduce a Dio, l’Immacolata, nel suo splendore di grazia, è per noi non solo segno di speranza del trionfo definitivo di Dio sul male, ma è luce, modello e guida del nostro cammino di santità.
A questa profonda realtà ci richiama anche Padre Pio da Pietrelcina. Nel suo ardente e incontenibile amore verso l’Immacolata, egli ci invita a tener sempre sollevato il nostro sguardo verso di Lei, a seguirla e a imitarla, perché è Lei l’unica strada che porta a Gesù: “Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad ella, non essendovi altra strada che a vita conduce, se non quella battuta dalla Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al termine” (Epistolario I, p. 602). In questo tempo di Avvento, seguiamo l’esortazione del nostro Santo, mettiamoci sui passi dell’Immacolata, facciamo con Lei il nostro cammino di preparazione al Natale e chiediamole di accendere nei nostri cuori il desiderio ardente di iniziare un cammino nuovo di conversione e di fedeltà alla grazia di Dio.