Spunti per l'Omelia dell' Epifania - 6 gennaio 2011
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Epifania 2011
La Festa dell'Epifania è stata introdotta nella Liturgia di Roma nella seconda metà del VI secolo. In oriente si celebrava già da tempo come l'equivalente della festa del Natale. In occidente l'Epifania fu considerata un prolungamento del Natale. Epifania significa manifestazione. La festa vuole celebrare la manifestazione della gloria infinita di Gesù, Figlio unigenito del Padre, e la rivelazione della salvezza universale in Cristo. Nei testi della liturgia questi due temi sono intrecciati. La festa ha una connotazione escatologica, perché rimanda alla manifestazione finale del Cristo, che verrà nella sua gloria e potenza a giudicare il mondo, e una connotazione missionaria, per l'annuncio che la salvezza portata da Gesù non è riservata al popolo d'Israele, ma si estende a tutta la terra. I Magi, venuti dall'oriente rappresentano la primizia dei popoli pagani che si convertono al Signore.
La prima Lettura, tratta da una magnifica pagina del profeta Isaia, è un preannuncio della salvezza universale. Secondo l'interpretazione cristiana la luce di cui parla Isaia è il Cristo Gesù, è lui il Signore che risplende sul popolo santo e su tutte le nazioni: «Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te» (Is 60,1-3).