Sull'evoluzionismo
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Ecco la locandina del prossimo convegno sull'Evoluzionismo che si terrà a Boccea presso la Casa Mariana Santa Maria di Nazareth.
Il Santo Padre Francesco sulla calunnia
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La calunnia distrugge l’opera di Dio nelle persone
Stefano, il primo martire della Chiesa, è una vittima della calunnia. E la calunnia è peggio di un peccato: la calunnia è un’espressione diretta di Satana.
La lettura degli Atti degli Apostoli presenta Stefano, uno dei diaconi nominati, dai Discepoli, che viene trascinato davanti al Sinedrio per via della sua testimonianza al Vangelo, accompagnata da segni straordinari. E davanti al Sinedrio – si legge nel testo – compaiono ad accusare Stefano dei “falsi testimoni”. Sul punto, Papa Francesco è netto: poiché – nota – “non andava bene la lotta pulita, la lotta tra uomini buoni”, i nemici di Stefano hanno imboccato “la strada della lotta sporca: la calunnia”:
«Noi tutti siamo peccatori: tutti. Abbiamo peccati. Ma la calunnia è un’altra cosa. E’ un peccato, sicuro, ma è un’altra cosa. La calunnia vuole distruggere l’opera di Dio; la calunnia nasce da una cosa molto cattiva: nasce dall’odio. E chi fa l’odio è Satana. La calunnia distrugge l’opera di Dio nelle persone, nelle anime. La calunnia utilizza la menzogna per andare avanti. E non dubitiamo, eh?: dove c’è calunnia c’è Satana, proprio lui.
Ma il tempo dei martiri non è finito: anche oggi possiamo dire, in verità, che la Chiesa ha più martiri che nel tempo dei primi secoli. La Chiesa ha tanti uomini e donne che sono calunniati, che sono perseguitati, che sono ammazzati in odio a Gesù, in odio alla fede: questo è ammazzato perché insegna catechismo, questo viene ammazzato perché porta la croce… Oggi, in tanti Paesi, li calunniano, li perseguono… sono fratelli e sorelle nostri che oggi soffrono, in questo tempo dei martiri.
Noi preghiamo la Madonna che ci protegga, e nei tempi di turbolenza spirituale il posto più sicuro è sotto il manto della Madonna. E’ la mamma che cura la Chiesa. E in questo tempo di martiri, è lei un po’ – non so se si dice così, in italiano – la protagonista, la protagonista della protezione: è la mamma. (…) Diciamole con fede: ‘Sotto la tua protezione, Madre, è la Chiesa. Cura la Chiesa».
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/04/15/papa_francesco:_troppi_martiri_nella_chiesa_vittime_di_calunnia,_u/it1-682903
del sito Radio Vaticana
Benedetto XVI
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- Scritto da pgiom
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Siti di informazione, giornali, blog di tutto il mondo non fanno che parlare dell'ultima decisione di Sua Santità Benedetto XVI dell'11 Febbraio. La stampa laicista e anticlericale mette in evidenza alcuni avvenimenti, ovviamente di carattere scandalistico, che avrebbero determinato la decisione di BXVI: Vatileaks - "il corvo" - un presunto intervento segreto di pace-maker - lo scandalo pedofilia - i problemi della "finanza" vaticana - la rivolta dei cardinali (vedi tgcom24). È triste pensare che chiunque, soprattutto i giornalisti, in questo caso veri operatori della disinformazione, si sente capace di giudicare la persona e l'operato del Vicario di Cristo, mentre sappiamo che solo la storia, illuminata dalla fede, può farci capire come stanno veramente le cose. In molti si chiedono per cosa verrà ricordato questo Pontefice. È stato addirittura aperto un canale twitter, dove ognuno può dire la sua su questo argomento (inutile dire quante sciocchezze sono state scritte).
Se non conosciamo le motivazioni più profonde che hanno spinto Benedetto XVI ad un gesto così estremo, possiamo però riconoscere nel suo Pontificato la presenza dello Spirito Santo che guida il gregge di Cristo. Uno dei gesti più determinanti che secondo me è stato compiuto da BXVI, è quello della "riabilitazione" del rito straordinario accanto a quello ordinario, una scelta che non è stata capita e accettata da molti, ma che si rivela e si rivelerà sempre più, essere espressione della guida della barca di Pietro ad opera dello Spirito Santo. Mi sembra che questo sia un avvenimento piuttosto importante nel breve ma intenso e combattuto Pontificato di BXVI, perché tocca il cuore stesso della vita della Chiesa, ovvero la Liturgia. La storia ci darà ragione?